Theatrum orbis terrarum / Parergon / Nomenclator Ptolemaicus
Abraham Ortelius
1601
ambito anversese
in-folio (555 x 345 mm)
Anno di acquisizione post 2000
Legatura coeva italiana (fiorentina) in marocchino
rosso con le armi e il nome di Cosimo II
de’ Medici sul piatto anteriore. Due frontespizi
incisi e colorati, e un ritratto calcografico, 153
mappe, incluse 35 del Parergon, tutte colorate
alla mano d’epoca e rialzate in oro.
Joannes Moretus Officina Palatina
Anversa
N. Catalogo A640
Inv. 0716
Provenienza
Bibliografia
Abraham Ortelius, Theatrum Orbis Terrarum - Parergon - Nomenclator Ptolemaicus, Joannes Moretus Officina Plantina, Anversa, 1601
Il 20 maggio 1570, ad Anversa, usciva dai torchi dello stampatore Gilles Coppens de Diest il Theatrum Orbis Terrarum del cartografo fiammingo Abraham Ortelius (1528-1598). Si trattava del primo vero e proprio atlante della storia dell’editoria ed era un prodotto di alta qualità e raffinatezza, con il suo corredo di tavole incise da Franz Hogenberg e colorate nella maggior parte degli esemplari1. Il nome di atlante, tuttavia, comparve per la prima volta a indicare la raccolta di carte di Mercatore, che è del 1595 e si apre con il celebre frontespizio raffigurante il gigante Atlante che regge il mondo.
Era il tempo in cui, assimilata la novità della scoperta delle Americhe ma tutt’altro che placate la sete di conoscenza e la volontà di esplorazione del mondo a fini commerciali, la cartografia fissava su carta gli orizzonti entro cui l’Europa si muoveva, antichi o nuovi che fossero; era il tempo dei «nativi cartografici»2. I principi europei, non ultimi quelli italiani, molti dei quali dovevano alla politica imperiale di Carlo V il loro consolidamento, furono subito ricettivi nei confronti di tali novità. Non solo il mercato editoriale italiano andava fornendo loro opere straordinarie co me il Delle navigazioni et viaggi di Giovan Battista Ramusio (Venezia, 1550) in cui erano raccolte relazioni di viaggio, per lo più contemporanee e di autori dalle provenienze e culture diverse3; anche la cartografia si stava affermando come disciplina ed era molto richiesta, a comporre mappe o a illustrare le gallerie dei principali palazzi con il disegno del mondo: basti pensare alla stupefacente Sala del Mappamondo di Palazzo Farnese a Caprarola, commissionata dalla famiglia papale a Giovanni Antonio da Varese negli anni settanta del XVI secolo, e alla Galleria delle carte geografiche di Egnazio Danti (1580-1585) commissionata da Gregorio XIII per avere un’idea di come e quanto la raffigurazione dei continenti e del planisfero assumesse una funzione ben altro che esornativa. Ciò tanto più nelle stanze auliche dei palazzi pontifici dove la vastità del globo corrispondeva all’interità degli orizzonti della cristianità.
Il Theatrum Orbis Terrarum, nella sua dimensione di libro adattabile anche a formati diversi, divenne presto un volume consueto nelle biblioteche dei centri del potere e del sapere. Ne furono tirate oltre quaranta edizioni in latino, olandese, tedesco, francese, spagnolo e italiano, arricchite via via da nuove mappe (70 quelle iniziali, giunte a 167 nel 1612) e talora da alcune carte storiche4.
Acquistato da Francesco Federico Cerruti nel 2004 presso la Librairie Sourget di Parigi, l’esemplare che fu di Cosimo II de’ Medici, datato 1601, è una delle prime edizioni postume dell’opera e fra le più complete. È noto che il principe, figlio del granduca Ferdinando I e di Cristina di Lorena, e a sua volta granduca dal 1609, ricevette un’intensa istruzione scientifica sotto l’egida della madre e il magistero di Galileo Galilei, che fu suo precettore fra il 1605 e il 1608 e gli dedicò le sue Operazioni del compasso geometrico e militare (Padova, 1606). La legatura coeva testimonia l’importanza del dono al futuro sovrano: la Toscana era pur sempre una delle potenze marittime del Mediterraneo e politica e conoscenza non dovevano andare disgiunte, come pure mostra la presenza dell’Atlante di Ortelio, nella terza edizione postuma del 1609, tra gli scaffali della Grande Galleria di Carlo Emanuele I di Savoia5.
Blythe Alice Raviola
1 Van der Broecke et al. 1998; P. Pressenda, Abraham Orteli Antwerp Geographi Regii […], in Torino 2011- 2012, cat. 284, pp. 297-298.
2 Farinelli 2003; Farinelli 2007.
3 Ramusio 1978-1988.
4 Almagià 1935.
5 G. Olivero, Matematica, cosmografia, astrologia: un insieme ordinato e coerente?, in Varallo, Vivarelli 2019, pp. 263-264.


