Due giovani fratelli abbracciati
Gaetano Gandolfi
1775 c.
Olio su tela
42 x 34,5 cm
Anno di acquisizione 1991
Inv. 0056
N. Catalogo A47
Provenienza
Bibliografia
[...] nel corso del settimo decennio del Settecento Gandolfi inizia a dedicarsi a una serie di dipinti di teste e busti di adulti e bambini colti in vari momenti della vita di ogni giorno, con una speciale attenzione alla resa della mozione degli affetti.
Gaetano Gandolfi nasce a San Matteo della Decima il 30 agosto 1734 da Giuseppe Antonio e Francesca Maria Baldoni. In giovane età si stabilisce presso il fratello Ubaldo, a Bologna, per intraprendere la carriera artistica, andando a bottega dal poliedrico anatomista Ercole Lelli e frequentando le lezioni dell’Accademia Clementina, dove nel corso degli anni cinquanta ottiene numerosi riconoscimenti in diverse edizioni dei premi Marsili e Fiori per le sue singolari capacità. L’attenzione di Gandolfi si concentra sullo studio dei Carracci e dei maestri del xvi secolo, sia di fronte alle opere che attraverso le stampe, in una costante ricerca di modelli eccellenti del passato, che divengono fondamentale nutrimento per le sue straordinarie doti creative. L’artista esercita di continuo la propria mano e il proprio ingegno in un’estesissima produzione grafica, che nel tempo diventa un esempio di stile e metodo imprescindibile per gli artisti bolognesi delle generazioni successive. Il forte apprezzamento di conoscitori e collezionisti lo porta inoltre a guadagnarsi la stima del mercante veneziano Buratti, che nel 1760 offre a Gandolfi la possibilità di soggiornare nella Serenissima e di ottenere numerose commissioni per la realizzazione di incisioni, sculture e disegni. L’attento studio delle composizioni e dei cromatismi veneziani si evidenzia nelle opere successive, a partire dalle pale d’altare con la Sacra Famiglia e santo vescovo del 1761 o la Crocifissione di Cristo e santi del 1763 (Reggio Emilia, Musei Civici). Oltre alle tele e agli affreschi destinati alle chiese e ai dipinti di argomento letterario, come l’Ulisse e la maga Circe del 1766 (Piacenza, Museo Civico), nel corso del settimo decennio del Settecento Gandolfi inizia a dedicarsi a una serie di dipinti di teste e busti di adulti e bambini colti in vari momenti della vita di ogni giorno, con una speciale attenzione alla resa della mozione degli affetti. La piccola e preziosa tela della Collezione Cerruti può essere inserita in questo filone tematico, di cui fanno parte anche i ritratti di famiglia dell’artista, come quello della moglie Giovanna Spisani, sposata nel 1763 e sua modella per importanti composizioni, e quello del 1768 di Mauro, uno dei suoi sette figli, all’età di circa quattro anni. L’attribuzione dei Due giovani fratelli abbracciati a Gaetano Gandolfi si deve a Donatella Biagi Maino, che ha inteso correggere un precedente riferimento a Ubaldo Gandolfi. Il parere della studiosa è confermato dal raffronto con altre opere di questa tipologia riscontrabili nel catalogo del pittore, come il Busto di fanciullo del 1770 circa (già Londra, Colnaghi), anch’esso tradizionalmente attribuito a Ubaldo poi ridato a Gaetano prima da Garstang poi da Biagi Maino1. L’esercizio nella giustapposizione di due volti ritorna invece nella Fanciulla con collana di corallo e bambino (Londra, collezione privata) e nello studio per figure per le Nozze di Cana della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dipinta da Gandolfi nel 1775 per il refettorio del convento dei canonici lateranensi renani di San Salvatore2.
Simone Mattiello
1 D. Biagi Maino, in Londra 1991, p. 132, n. 1.
2 Biagi Maino 1995, catt. 100, 108, pp. 370, 372.
